Google vuole ridurre l'impatto energetico dei data center

Google sta adottando misure per ridurre l'impatto sul consumo energetico dei suoi data center negli Stati Uniti, in particolare durante i periodi di massima pressione della rete, ha rivelato l'azienda in una nota.
Il colosso della tecnologia spiega di aver lavorato per integrare nuove funzionalità più flessibili nei suoi data center, consentendogli di spostare o ridurre il consumo energetico in determinati periodi dell'anno.
L'implementazione della nuova strategia si consolida attraverso la stipula di accordi con le aziende elettriche locali, al fine di gestire in modo efficace grandi carichi energetici, come quelli richiesti dai data center.
La funzionalità, denominata "demand response" , consente "di interconnettere più rapidamente grandi carichi di elettricità, come i data center , aiuta a ridurre la necessità di costruire nuove centrali elettriche e di trasmissione e aiuta gli operatori di rete a gestire le reti elettriche in modo più efficace ed efficiente", si legge nelle informazioni rilasciate.
Questa pratica contribuisce inoltre a ridurre la necessità di costruire nuove reti di trasmissione e centrali elettriche, consentendo agli operatori di rete di gestire i sistemi in modo efficiente.
Google segnala inoltre che "includendo la flessibilità del carico nel piano energetico complessivo, è possibile gestire la crescita guidata dall'intelligenza artificiale (IA), anche quando la produzione e la trasmissione di energia sono limitate".
Secondo un recente rapporto aziendale, il consumo energetico nei data center di Google è più che raddoppiato negli ultimi quattro anni, raggiungendo i 30,8 milioni di megawattora di elettricità nel 2024.
Nel 2024, i data center di Google hanno utilizzato 30,8 milioni di megawattora di elettricità, rispetto ai 14,4 milioni del 2020, il che, secondo l'azienda, "accompagna la rapida espansione dei servizi cloud e dell'intelligenza artificiale, che richiedono un'infrastruttura solida e costantemente operativa".
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