Turisti della propria biografia

Nel dicembre del 1935, Stephen Spender, WH Auden e Christopher Isherwood si stabilirono in una cittadina vicino a Lisbona, con l'intenzione di vivere lontano da un'Inghilterra conservatrice sull'orlo di due guerre; tali esperienze furono evidenti nel Diario de Sintra (casa editrice Gallo Nero), che durò fino all'agosto del 1936; un periodo in cui Spender si recò in Spagna quattro mesi prima dello scoppio della guerra civile, e dove amò Barcellona, dove si esibì Pau Casals e dove incontrò poeti di lingua catalana.
Isherwood fa anche riferimento all'idea del suo socio secondo cui "è pronto a scommettere che Hitler perderà il potere prima della fine del mese", un'idea che l'autore di Addio a Berlino considera "un'idea così folle che spero superstiziosamente che si avveri".
Ma la realtà sarebbe stata ben diversa. Quei poeti britannici sarebbero poi andati in esilio, alcuni negli Stati Uniti, come nel caso di Isherwood, che sarebbe morto nella cittadina californiana di Santa Monica nel 1986 (era nato a Disley, nel Cheshire, nel 1904). L'obiettivo idealizzato di riunirsi a Sintra per sfuggire all'omofobia britannica – un tratto comune tra loro era l'omosessualità – si sarebbe rivelato un sogno irrealizzato.
In definitiva, questo trio di poeti si trovò coinvolto in uno scontro di ideologie, mentre l'incertezza emergeva in vari conflitti bellici. In un certo senso, erano "amici in transito ", per usare l'opera di Isherwood, originariamente intitolata "Down There on a Visit" (1962).
In questo romanzo, troviamo forse l'Isherwood più incisivo e cinico di tutta la sua carriera, in una prosa che unisce introspezione personale e osservazione sociopolitica ed è strutturata in episodi autonomi ma interconnessi. Quattro racconti che costituiscono una preziosa testimonianza di una generazione errante, segnata dalla repressione sessuale, dall'emergere del totalitarismo e dal disincanto spirituale dell'Occidente. In questo modo, l'autore costruisce un autoritratto attraverso gli altri, basato su ambientazioni diverse: Berlino, un'isola greca, Londra e la California, dal 1928 al 1940.
In ogni luogo, un personaggio funge da catalizzatore per il processo di auto-scoperta del narratore. Christopher Isherwood, noto anche come Christopher Isherwood, prende le distanze da se stesso per osservarsi come personaggio. Come osserva a un certo punto il personaggio Paul, Isherwood è "un turista, fino al midollo", un visitatore perpetuo delle vite degli altri, incapace di radicarsi pienamente in un'esistenza diversa dalla propria, ma anche incapace di radicarsi pienamente nella propria.
La Berlino dei cabaret decadenti e della libertà sessuale, con una presenza nazionalsocialista, dove il giovane Christopher incontra il signor Lancaster, la cui rigida moralità consente al narratore di scoprire il proprio desiderio; la Grecia, dove Ambrose, un personaggio basato sull'archeologo omosessuale Francis Turville-Petre, incarna la tragedia dell'esilio interno dopo essere sfuggito alla repressione britannica; la Londra di Waldemar, un opportunista che vuole usare una giovane donna inglese per sfuggire alla Germania nazista; e la California dove il gigolò Paul (basato sulla bella ed eccentrica Denham Fouts) condivide una scoperta spirituale con Isherwood...
Questi quattro momenti funzionano quasi come stazioni di una via crucis emotiva in cui i personaggi sembrano sempre essere in visita, un'espressione che, sebbene possa sembrare banale, riassume l'essenza del libro: l'incapacità di impegnarsi completamente con gli altri e con se stessi, l'essere turisti nella propria vita, più la necessità di distaccarsi emotivamente come strategia di sopravvivenza in un mondo che punisce il libero desiderio, come se Isherwood suggerisse che siamo tutti, in un certo senso, turisti nella nostra stessa biografia.
Christopher Isherwood Amici di Passaggio Acantilado Traduzione di María Belmonte 384 pagine 26 euro
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