Forse, Zanón, forse

Capisco che lo sforzo richiesto da così tanti compiti come quello che svolgi (poeta, romanziere, sceneggiatore, editorialista e critico letterario) ti impedisce di usare più immaginazione e finisci per plagiare il titolo della tua rubrica per catturare l'attenzione del lettore; è stato maleducato, è stato maleducato.
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Mi arrabbio ogni volta che ne ho voglia. La verità è che non avrei mai immaginato che il mio disappunto sarebbe stato oggetto di un articolo in un forum prestigioso come il tuo, sebbene non avrei mai immaginato che la mia attività letteraria potesse essere paragonata a quella di un'attrice porno. La scortesia si trasforma in maleducazione verso chi non crede che tu sia stato irrispettoso, ma soprattutto l'insulto è rivolto a quelle donne – non nomini gli uomini, il che è sospetto in un maestro di tale precisione letteraria – perché se l'esempio delle performance di questi professionisti dovessi essere io e le mie capacità fisiche e recitative, ogni desiderio svanirebbe e la loro professione crollerebbe. Hai scelto un cattivo esempio, Zanón.
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Quique García / EFEAnche le tue argomentazioni subdole sono infondate. Io mantengo le mie affermazioni, ma dovresti sapere che non ho citato nessuno né giudicato il suo lavoro come fai tu con il mio, con un mantra volgare, frivolo, già stanco e probabilmente esausto. Sostieni che le vendite massicce si verificano solo se i lettori vengono ingannati dai prodotti, perché definisci i libri prodotti, "spazzolati" e "levigati" in modo che siano adatti alla lettura da parte di 14 milioni di persone.
E in questa dimostrazione di disprezzo, tu fai precipitare milioni di lettori, siano essi miei o seguaci di altri che vendono tanto o più di me, nella stupidità, nella docilità e nella sottomissione culturale, poiché hanno bisogno di prodotti spazzolati e levigati – non riesco a capire il significato di questi termini – per poter accedere alla lettura, e fai tutto questo, per di più, ergendoti a paladino della letteratura.
Zanón, non sono tuo amico, e ne sono contento, per timore che la vicinanza mi contagi un po' della tua arroganza, anche se mi congratulo con me stesso per il tuo pallore e la tua eterosessualità, perché forse, forse, questa ironia è l'unica cosa che hai capito di tutta questa faccenda.
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