Farmaci, arriva il testo unico: dalla revisione del payback alle televisite in farmacia

È il primo passo per una riforma molto attesa della governance del farmaco e per mettere ordine a una montagna di norme che si accavallano da quasi 100 anni (sono in vigore ancora regi decreti del 1934 e del 1938). Palazzo Chigi ha dato il via libera al testo unico sui farmaci, un Ddl delega che assegna al Governo il compito di scrivere uno o più decreti attuativi entro il 31 dicembre 2026 con alcuni obiettivi: innanzitutto la revisione della distribuzione dei medicinali favorendo anche la produzione nazionale di principi attivi ed eccipienti che oggi in gran parte arrivano dall'estero (da Cina e India per il 70-80%) in particolare per quei farmaci destinati a pazienti con patologie rare, croniche o invalidanti. In cantiere anche «l'adeguamento e la revisione dei tetti della spesa farmaceutica» e dei «meccanismi di payback» che pesano sulle aziende farmaceutiche (nel 2024 per ben 2 miliardi) che da anni ne chiedono l'abolizione.
La nuova legislazione punterà anche a una «maggiore integrazione e interoperabilità» delle banche dati esistenti (tessera sanitaria, fascicolo sanitario elettronico, ecc.) per garantire informazioni in tempo reale su prescrizioni, prezzi, consumi, stock dei farmaci e a monitorare le eventuali carenze che si sono aggravate negli ultimi anni. Infine si punta a «rafforzare il ruolo delle farmacie territoriali» dove si potranno effettuare anche televisite e telemonitoraggi «per la presa in carico dei pazienti», prevedendo anche un superamento della pianta organica, con aperture in linea con la programmazione regionale. «Si tratta di un passaggio importante in un'ottica di riordino e semplificazione», ha spiegato ieri il ministro della Salute Orazio Schillaci. Mentre il sottosegretario Marcello Gemmato che ha spinto per il testo unico sottolinea «l'impegno a dare certezze e solidità a un comparto vitale come quello farmaceutico che conta 292.000 occupati di qualità, quasi 100 miliardi di euro di fatturato generati dall'intera filiera, è che ci fa essere il quarto Paese al mondo per export e primo in Europa per produzione industriale».
Positiva la reazione delle industrie: per Marcello Cattani presidente di Farmindustria «è un segnale di attenzione importante che dimostra una visione chiara del Governo» per aiutare a «difendere la nostra posizione di leader in Europa». Anche per il presidente di Egualia (i produttori di generici) Stefano Collatina «è un passo atteso e necessario per superare frammentazioni e accelerare l'accesso alle cure». Infine per il presidente di Aifa Robert Nisticò la riforma è una «opportunità di fare il tagliando» per affrontare una «doppia sfida»: «Il contenimento della spesa e al contempo un ampio e tempestivo accesso all'innovazione terapeutica».
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