Contro la disinformazione: »InfoCure« punta a rafforzare l'informazione sanitaria digitale



Secondo un recente sondaggio della Fondazione Bertelsmann, la maggior parte delle richieste online di informazioni sulla salute riguardano farmaci e prodotti farmaceutici. / © IMAGO/Zoonar
Un sondaggio rappresentativo commissionato dalla fondazione ha rilevato che il 59% degli utenti dei social media si è sentito frequentemente o occasionalmente disinformato. Tra coloro che utilizzano i motori di ricerca per informazioni sulla salute, la percentuale sale al 47% e tra coloro che utilizzano chatbot basati sull'intelligenza artificiale al 41%. Al contrario, solo il 26% di coloro che hanno cercato informazioni sui portali sanitari si è sentito frequentemente o occasionalmente disinformato.
La percentuale di coloro che cercano specificamente informazioni sanitarie online è aumentata significativamente rispetto alle indagini precedenti. Inoltre, il 93% ritiene importante la garanzia della qualità dei contenuti sanitari e medici online. "È importante stabilire strutture e meccanismi per la garanzia della qualità e creare spazi sicuri nello spazio digitale in cui le persone abbiano libero accesso a informazioni sanitarie affidabili e degne di fiducia", conclude l'analisi.
Informazioni false o fuorvianti su questioni sanitarie potrebbero causare gravi danni, sia a livello individuale che sociale, afferma Daniela Schwarzer, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Bertelsmann, in un comunicato stampa della fondazione, aggiungendo: "Pertanto, è più importante che mai creare, sviluppare ulteriormente ed etichettare in modo trasparente le fonti affidabili di informazioni sanitarie su Internet".
Con la nuova iniziativa internazionale "InfoCure", la Fondazione Bertelsmann mira a promuovere fonti affidabili e rafforzare la fiducia nelle informazioni sanitarie digitali. La fondazione ha lanciato questa iniziativa insieme all'istituto nazionale di ricerca e pianificazione per il sistema sanitario "Gesundheit Österreich" (GÖG) e alla Fondazione svizzera Careum. L'obiettivo è creare un sistema di certificazione internazionale che valuti in modo obiettivo i fornitori di informazioni sanitarie sulla base di indicatori scientificamente validi.
"Nello spazio digitale, valutare le informazioni è particolarmente difficile per la maggior parte delle persone. I contenuti affidabili si scontrano con una moltitudine di informazioni fuorvianti che possono diffondersi rapidamente attraverso i social media", afferma Sebastian Schmidt-Kaehler, esperto di salute presso la Fondazione Bertelsmann, aggiungendo: "Creare e mantenere la fiducia sta quindi diventando una sfida centrale della trasformazione digitale".

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