Malaga sospende per tre anni le nuove licenze per gli appartamenti turistici

La città di Malaga, nel sud della Spagna, è stata l'ultima a tentare di regolamentare gli alloggi in affitto turistico a breve termine, sospendendo le nuove licenze per tre anni.
Il consiglio comunale di Malaga ha sospeso le licenze per i nuovi appartamenti turistici nella città meridionale, rispettando l'impegno preso con l'obiettivo di regolamentare meglio gli alloggi a breve termine nella popolare meta turistica.
La promessa, fatta per la prima volta dal sindaco Francisco de la Torre diversi mesi fa, è stata ora confermata dall'amministrazione locale, che ha approvato le modifiche al Piano Regolatore Generale di Malaga (PGOU). Ciò comporta la sospensione del rilascio di nuove licenze per la ricettività turistica per i prossimi tre anni o fino all'approvazione delle nuove normative.
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Secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, la nuova misura rappresenta il "punto fermo" di una serie di iniziative approvate dal consiglio per limitare l'espansione delle strutture ricettive turistiche nella città andalusa, uno degli epicentri del movimento anti-turismo spagnolo dello scorso anno.
La decisione arriva dopo una serie di misure volte a reprimere gli affitti turistici a breve termine, un fenomeno che molti abitanti del posto ritengono responsabile della diminuzione del patrimonio di edilizia popolare e dell'impennata dei prezzi degli affitti.
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In primo luogo, sono state vietate le nuove licenze turistiche per le proprietà che non avevano un ingresso separato all'interno del quartiere.
Successivamente, l'autorizzazione di nuovi appartamenti turistici è stata limitata in 43 quartieri, dove gli affitti tipo Airbnb rappresentano oltre l'8% del patrimonio immobiliare.
Infine, quest'ultima misura pone fine al rilascio di licenze turistiche in tutta la città e nel comune più ampio. Secondo de la Torre, attualmente a Malaga ci sono 12.754 appartamenti turistici autorizzati, sebbene solo 8.596 siano operativi. Centinaia o migliaia di altri potrebbero operare illegalmente.
Malaga non è certo l'unica città spagnola a cercare di regolamentare l'accoglienza turistica a breve termine.
Barcellona si è impegnata coraggiosamente a vietare tutti gli appartamenti per le vacanze entro il 2028 , e anche capitali come Valencia e Madrid, così come destinazioni turistiche come le Isole Canarie, tra le altre, hanno preso provvedimenti per limitare l'impatto sui mercati immobiliari locali.
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