Idee sbagliate

Niente mi infastidisce più di un deputato eletto da un distretto che commette l'errore di ignorarlo durante una legislatura. È imbarazzante osservarlo per quattro anni senza il consenso del distretto che lo ha eletto.
Si tratta di un dato reale e verificabile. Nell'era digitale, in cui i social network predominano e sono, di per sé, il mezzo di comunicazione più ricercato, il faticoso lavoro dei rappresentanti eletti della nazione è soggetto a scrutinio. Ma non solo. L'Assemblea della Repubblica dispone – in questa legislatura più modernizzata – di un sito web che ci porta in Parlamento, dove possiamo seguire tutti gli atti che vi si svolgono, siano essi riunioni plenarie, commissioni o altro, in tempo reale, senza tagli o montaggi, senza elaborati video, montati "per il momento migliore" della performance del rappresentante eletto, cioè grezzi.
Personalmente, sono un consumatore abituale di ARTV e non rinuncio al lavoro investigativo che svolgo quotidianamente. È così che mi sento in grado di criticare e, soprattutto, di mettere in guardia i miei lettori da questo fatto.
È chiaro che i contatti con le popolazioni precedono sempre la vera campagna elettorale, dove molti degli eletti scrivono fino alla nausea “ascoltano le popolazioni”, dando l’impressione della vicinanza che viene loro richiesta in quel momento, ma anche la nebulosa particolarità di volersi mostrare come persone preoccupate per i veri problemi della popolazione.
È vero e risaputo che l'interesse nazionale prevale. Ma capisco che questo non impedisca né impedisca al deputato di affrontare questioni, preoccupazioni, problemi, speranze, disperazioni, contenuti, scopi e assurdità riguardanti il distretto elettorale che lo ha eletto.
Forse è questo il motivo per cui molti distretti del Paese mantengono lo status quo fatto di povertà, criminalità, insicurezza, disoccupazione, disinvestimento, mancanza di mobilità, salute precaria, scarsa qualità della vita, tra molti altri fattori.
Non è accettabile concentrarsi esclusivamente sulla risoluzione delle questioni di contenuto a carico degli enti locali. Questa soluzione è carente e irrealistica.
È nel Parlamento che le promesse fatte al popolo devono essere ascoltate, persona per persona, villaggio per villaggio, città per città, perché se non si dice nulla, se non si avvia e non si fa leva su una posizione o una lotta, ogni rappresentanza individuale o collettiva sarà insignificante o misera.
A questo proposito, ora che è iniziata una nuova legislatura, esorto sempre i rappresentanti eletti a prendersi davvero cura dei propri distretti. Solo allora potranno adempiere al loro mandato e allo scopo per cui sono stati eletti.
In politica, le persone contano su una sola parola: fiducia. E la fiducia è molto difficile da creare e molto facile da distruggere. E ancora più difficile da riconquistare. Non perdiamola.
observador