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La Biennale Anozero di Coimbra prosegue al Monastero di Santa Clara-a-Nova

La Biennale Anozero di Coimbra prosegue al Monastero di Santa Clara-a-Nova

© Lusa

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" È confermato [che Anozero si terrà nel monastero nel 2026], il che è motivo di grande soddisfazione per noi. La prosecuzione del biennio per un altro anno nella stessa sede è garantita", ha dichiarato a Lusa il presidente del Consiglio Comunale di Coimbra (CMC), José Manuel Silva.

Alla fine del 2024, il Círculo de Artes Plásticas de Coimbra (CAPC), l'ente che co-organizza la biennale con il CMC e l'Università di Coimbra (UC), ha segnalato che la biennale non aveva ancora una sede definita per il 2026, a causa della trasformazione del Mosteiro de Santa Clara-a-Nova in un hotel, che ha ritardato la preparazione di Anozero.

Nel giorno in cui si conclude la mostra personale che si svolge parallelamente ad Anozero, il sindaco ha dichiarato che il comune continua a lavorare "affinché la biennale duri per sempre".

Riguardo a quale spazio verrà utilizzato nel 2027, José Manuel Silva ha capito che questa decisione spetta "al prossimo esecutivo comunale", considerando che "non ha senso chiuderlo prima delle elezioni locali", che si terranno il 12 ottobre.

Il sindaco ha sottolineato che continuerà a lavorare affinché l'ex Ospedale Pediatrico possa diventare "una soluzione fruibile".

Il direttore del CAPC, Carlos Antunes, ritiene che mantenere Anozero nel 2026 presso il monastero "non è una buona notizia, ma una possibile notizia", ​​che permetterà all'organizzazione della biennale di "continuare a sognare".

"Una buona notizia sarebbe una soluzione per il futuro, ma questa non lo è. È una soluzione temporanea e passiamo da una soluzione temporanea all'altra, come una fenice [...], che brucia ogni anno e rinasce ogni anno, il che è sempre un peccato", ha detto il funzionario a Lusa.

Riguardo alle soluzioni definitive per la biennale, Carlos Antunes ha confermato che non ci sono novità, temendo che tra un anno, alla fine della prossima edizione di Anozero, l'organizzazione non avrà ancora "nessuna novità sul futuro".

A differenza di José Manuel Silva, il direttore del CAPC ritiene che non si debba aspettare le elezioni locali, perché il successo del biennio "non può dipendere dalle elezioni locali".

"Ogni giorno che passa, per me, è un'angoscia", ha sottolineato, ribadendo che, finché non verrà inaugurato l'hotel nel monastero, combatterà affinché la biennale possa proseguire in quel monumento.

Contattato da Lusa, il vicerettore dell'UC responsabile della cultura, Delfim Leão, ha affermato che la biennale "trae immenso vantaggio dal potersi celebrare" presso il Monastero di Santa Clara-a-Nova, auspicando che la soluzione definitiva che verrà trovata abbia "la stessa dignità".

"L'instabilità riguardo a questa soluzione non fa bene a nessuno ed è bene che la soluzione venga chiarita", ha affermato, considerando che lo spazio che verrà scelto oltre il 2026 deve fornire garanzie affinché la biennale possa proseguire sulla strada della grande proiezione nazionale e internazionale dell'evento.

"Quando si raggiunge un livello di proiezione internazionale, riconosciuto dai propri partner, anche come l'elemento di maggiore impatto dell'arte contemporanea in Portogallo, non possiamo pensare ad altra soluzione che mantenerlo e rafforzarlo", ha sottolineato.

Il Monastero di Santa Clara-a-Nova, a Coimbra, epicentro della biennale Anozero, sarà oggetto di un progetto di riqualificazione e trasformazione in un hotel a cinque stelle, a seguito di una gara pubblica che ha assegnato la concessione per 50 anni alla società Soft Time.

La decisione è stata criticata dal CAPC e da centinaia di persone, tra cui agenti culturali e professionisti del settore, che hanno firmato una lettera aperta in difesa del mantenimento della biennale in quel monumento.

Un atteggiamento ripreso anche dall'artista Janet Cardiff che, insieme a George Bures Miller, cura la mostra personale che si conclude oggi al monastero, intitolata "The Shadow Factory".

Leggi anche: Il Portogallo alla London Design Biennale con i film su Madeira e Alentejo

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