È morto a 89 anni Pippo Baudo, icona della televisione italiana

Il presentatore Pippo Baudo, simbolo della tv italiana, è morto sabato (16), in un ospedale di Roma, all'età di 89 anni.
La notizia del decesso è stata data all'ANSA da fonti della famiglia di Baudo e confermata dal suo avvocato e amico, Giorgio Assumma.
Nato a Militello in Val di Catania, in Sicilia, il 7 giugno 1936, Pippo Baudo si è conquistato l'affetto del pubblico con i programmi musicali "Settevoci" (1966-70) e "Canzonissima" (1972-73), entrambi dell'emittente pubblica Rai, ed è diventato famoso per aver condotto 13 edizioni del Festival di Sanremo (1968, 1984-85, 1987, 1992-96, 2002-03 e 2007-08).
A lui va anche il merito di aver scoperto la cantante Laura Pausini, che raggiunse la fama al Festival di Sanremo del 1993 e lo ha sempre trattato come un "secondo padre". "Ci sono uomini che hanno lasciato un segno indelebile in questa vita e in questa terra con il loro talento e la loro genialità. Uno di loro è diventato, 32 anni fa, l'uomo che mi ha cambiato la vita, scegliendomi, a soli 18 anni, tra le nuove voci di Sanremo. Da quel momento, non mi ha mai lasciato", ha detto l'artista in un messaggio sui social media.
"È diventato un membro della famiglia. Il dolore che sto provando oggi è inspiegabile e profondo. Grazie, Pippo. Lo dico come tua studentessa, tua amica e tua fan", ha aggiunto.
Nel corso della sua carriera, Baudo ha condotto numerosi programmi di varietà sulla televisione italiana e, tra il 1989 e il 1997, è stato direttore artistico del Teatro Stabile di Catania. Tra il 1994 e il 1996 è stato anche direttore artistico della Rai. Nel 2021 è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
"Ci ha lasciato uno dei più grandi protagonisti della storia della televisione italiana. Il suo volto e la sua voce hanno accompagnato intere generazioni, regalando emozioni, sorrisi e momenti indimenticabili. Grazie di tutto", ha scritto sui social il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha descritto Baudo come un "gigante". "È entrato nelle case di ogni italiano e ha ritratto sullo schermo la società italiana dagli anni '60 al nuovo millennio. È un italiano ammirato e conosciuto in tutto il mondo per il suo lavoro", ha affermato.
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