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Stereolab, inconfondibili e combattivi (★★★✩✩), e altri album della settimana

Stereolab, inconfondibili e combattivi (★★★✩✩), e altri album della settimana
Stereolab★★★✩✩​Rock​DUOPHONIC/WARP Ologrammi istantanei su pellicola metallica

Una delle cose che è sempre rimasta immutata nel DNA degli Stereolab è il loro impegno politico. Raramente si sottraggono ai loro doveri in un modo o nell'altro, e in questa occasione lo rendono chiaro fin dall'inizio, un inizio che apre sonicamente la porta alla distorsione caotica per meno di un minuto, prima di tuffarsi in una serie raccomandabile di prelibatezze, la maggior parte delle quali sono riconoscibili ma nessuna delle quali è indigesta. Ciò ha il suo merito –o forse no–, dal momento che questo Instant holograms... segna il suo ritorno sulla scena discografica dopo quindici anni di silenzio.

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Lupo Alice

Lì, il duo formato da Laetitia Sadier e Tim Gane continua a creare questo menù sonoro-ideologico. Sebbene abbiano ottenuto il riconoscimento popolare a metà degli anni Novanta, hanno sempre seguito la loro strada, evitando di essere spazzati via, nonostante un tempo fossero stati associati al Britpop, forse solo per una coincidenza temporale. In ogni caos, la sua formula sonora è sempre lì, indubbiamente attraente ma anche immutata, con quelle voci che si intrecciano tra loro o con la sua caratteristica coperta sonora. Pop, funk, musica sintetica e rock si fondono in brani tipicamente stereolabici come Colour television, Electrified teenybop! o Vermona f transistor , dove le melodie ben costruite che custodiscono il tono freddo di Sadier servono alla sua altra massima, talvolta troppo presente e immutabile: la critica del presente, dei suoi usi e costumi ( Eruzione strisciante esemplastica ).

Questi nuovi puritani ★★★★✩Pop-rockDomino Ala storta
'Ala storta'

'Ala storta'

Dopo una pausa di sei anni, i fratelli Barnett sono tornati con una musica che sta diventando progressivamente più sofisticata. In questa occasione, il dettaglio, spesso sottile, crea un'atmosfera accattivante che oscilla tra il lento e il melodioso (Waiting o Bells ), l'energico ( A season in hell ) o la miscela di texture (eccezionale Industrial love song con Caroline Polachek).

Samantha Hudson★★✩✩✩Pop-ELECTROSotterfugio Musica per bambole
'Musica per bambole'

'Musica per bambole'

Secondo l'icona queer della Generazione Z, si tratta di "nove canzoni che raccontano le esperienze di una dissidente che insegue i suoi sogni nella grande città". Un passo avanti nella sua veste compositiva (Disphoria) sotto forma di canzoni realistiche e anche con suoni prevedibili, molto bakalao, con collaborazioni con Zahara (che dà forma a Liturgia) o La Zowi.

GUITARRICADELAfuente★★★★✩Pop-folkSony Pelle spagnola
Pelle spagnola

Pelle spagnola

Un incontro di sonorità contemporanee con testi caldi e sempre più raffinati, sotto forma di dodici capsule dal profilo personale, se non erotico-sessuale, gravitanti attorno all'asse desiderio-amore, a tratti con un pizzico di autoironia. Distorsioni sonore, autotune e anche strumentazione analogica impreziosiscono brani come Port Pelegrí, Mataleón o il magnifico Full time papi.

lavanguardia

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