Congresso Assoenologi: Agrigento capitale del vino e del riscatto italiano
Ad Agrigento il 78° Congresso Nazionale Assoenologi: “Il vino è un pilastro del Made in Italy”
AGRIGENTO – Nell’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, la città dei templi ha accolto una delle manifestazioni più significative del panorama agroalimentare nazionale: il 78° Congresso Nazionale di Assoenologi. Un evento di altissimo profilo che ha visto la partecipazione del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sostegno diretto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha fatto pervenire un messaggio carico di significato e visione.
“Il vino è sinonimo di eccellenza, di lavoro, di benessere e di primati – ha scritto la premier – e va difeso da ogni tentativo di demonizzazione”. Un riconoscimento che non è solo economico, ma anche culturale e identitario. “È celebrato nei quadri, nella letteratura, nei paesaggi: è il simbolo della nostra cura per il territorio”, ha sottolineato Meloni, ribadendo che l’Italia è il primo produttore mondiale di vino e detiene il primato per numero di produzioni certificate di qualità.
Nel suo intervento inaugurale, il ministro Lollobrigida ha ricordato il ruolo fondamentale dell’agroalimentare italiano, “un settore che va a gonfie vele”, con un export record di circa 70 miliardi di euro, sette in più rispetto a due anni e mezzo fa. “Il vino è parte della nostra identità – ha detto – non possiamo accettare etichette fuorvianti o sistemi di allarme che lo dipingono come un nemico della salute. È invece cultura, economia e presidio del paesaggio”.
Agrigento, con la sua millenaria storia e il suo riconoscimento a capitale culturale, ha offerto la cornice ideale per questo dibattito. Lollobrigida ha ribadito che l’attuale governo “è al fianco degli enologi e del comparto vitivinicolo” e che in Europa l’Italia continuerà a difendere le indicazioni geografiche, promuovere le nostre eccellenze e opporsi a ogni forma di disinformazione.
Il congresso si concluderà il 28 giugno, ma il segnale lanciato da Agrigento è già forte e chiaro: il vino italiano è una risorsa strategica da tutelare, raccontare e far conoscere al mondo, con la competenza e la passione che solo gli enologi italiani sanno garantire.
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