Palenque sogna un proprio turismo: la comunità Maroon propone itinerari che mettono in risalto la sua storia e la sua conoscenza.

A San Basilio de Palenque la libertà non è solo un appuntamento o un discorso: è un ritmo che si balla, una treccia che si intreccia, un fuoco che non si spegne mai.
Ogni visitatore che varca l'ingresso di questo territorio marrone, fondato nel XVII secolo da africani fuggitivi guidati da Benkos Biohó, riceve il tacito invito a vivere la memoria nel presente: camminare al ritmo della sua musica, parlare (o almeno ascoltare) la lingua palenquera e assaggiare un enyucado (un tipo di yuca) appena fatto dalla stufa a legna.
Questo desiderio collettivo di turismo locale non nasce da zero. Dal 2005, quando l'UNESCO ha dichiarato Palenque Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, la comunità ha iniziato a organizzarsi per garantire che l'arrivo degli stranieri non diluisse l'essenza della prima città libera delle Americhe.
Attualmente, Palenque sta implementando la strategia Destinos con Color, che mira a rafforzare il turismo comunitario, rivitalizzare gli spazi pubblici e dare potere alle comunità attraverso l'arte, la cultura e il colore.
Il progetto è sviluppato dalla comunità di Palenque grazie alla partnership tra il Ministero del Commercio, dell'Industria e del Turismo, attraverso il Fondo Nazionale del Turismo (FONTUR), e la Fondazione Pintuco.

Murale in memoria del leader sociale di Palenque, Jermin Padilla. Foto: per gentile concessione.
Oggi, da quelle radici selvagge piantate dai nostri antenati, fiorisce un progetto turistico comunitario, guidato dalla sua stessa gente, dove le guide, i laboratori, i piatti e i tamburi non sono spettacolo, ma memoria viva.
"Imparare a fare la guida non significa solo parlare di fronte a un gruppo; significa condividere con orgoglio chi siamo, da dove veniamo e le lotte e le resistenze che abbiamo sopportato", afferma Edilson Salas, una guida della comunità di 22 anni che conduce tour nella regione da due anni.
"Grazie a questo processo, ho rafforzato il mio legame con la memoria ancestrale e la nostra lingua, e ho anche imparato a vedere la mia comunità con occhi diversi: come un essere in lutto che si prende cura del suo territorio", afferma Salas.
Questa cura si esprime in molteplici dimensioni. La comunità ha progettato un modello turistico autogestito, in cui i visitatori partecipano piuttosto che consumare.
Secondo la scheda informativa turistica ufficiale del progetto Destinos con Color, San Basilio de Palenque è " un'esperienza culturale che collega passato, presente e futuro attraverso resilienza, gioia e dignità".
L'offerta comprende alloggi in locande a conduzione familiare, laboratori esperienziali, guida locale, arte urbana, musica, medicina tradizionale e cucina ereditata dalle nonne e dalle donne sagge.
Così, con trecce che tracciano nuovi cammini e tamburi che scandiscono il ritmo dell'autonomia, San Basilio de Palenque avanza verso un turismo comunitario dove la libertà conquistata quattro secoli fa rifiorisce oggi in ogni sorriso accogliente.
Visite guidate per passeggiare nella storia Uno dei pilastri del progetto è il Mural Route, un'esperienza che esplora i muri dipinti con i volti dei leader e degli studiosi storici di Palenque.
Salas è stato uno dei giovani formati per raccontare le storie di queste persone: "Ho iniziato a fare turismo osservando gli anziani. Qui, tutto si impara ascoltando. Questi murales non solo abbelliscono, ma ci danno anche forza: rafforzano l'orgoglio per la nostra identità e ci collegano alla memoria collettiva".
Per migliorare la visibilità dei murales, propone che ognuno di essi abbia un codice QR con un breve video o una biografia della persona ritratta, raccontata dagli stessi residenti. "In questo modo, i visitatori possono godere di una comprensione più approfondita, raccontata da noi", afferma.
Questi murales sono un'ottima rappresentazione dell'arte urbana che ritrae la storia e rende omaggio a coloro che hanno lasciato un segno a Palenque. Tra i personaggi ritratti ci sono: Kajaman Ri Tabalá (rinomato batterista), Francisca Cañate (creatrice di Manteca Negrita, un prodotto per lo styling dei capelli afro) e Rafael Cassiani (musicista).
ANGELA MARÍA PÁEZ RODRÍGEZ - SCUOLA DI GIORNALISMO MULTIMEDIALE EL TIEMPO.
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