Non è solo alcol: scopri le bevande che peggiorano la steatosi epatica

Per chi ha già ricevuto una diagnosi di steatosi epatica , l'attenzione va ben oltre il consumo di alcol. Secondo la nutrizionista Cibele Santos , diverse bevande comunemente consumate quotidianamente possono aggravare la condizione e compromettere ulteriormente la funzionalità epatica.
Nonostante la credenza popolare che piccole dosi di alcol siano innocue, Cibele Santos è categorica: non esiste una quantità sicura per chi soffre già di steatosi epatica. "Anche un consumo moderato può essere dannoso. Idealmente, evitatelo completamente", avverte.
Le bevande analcoliche e le bevande zuccherate aumentano il rischioLe bevande ricche di zucchero, come le bibite gassate e i succhi di frutta lavorati, sono dei "cattivi" silenziosi. "Sono ricche di calorie e spesso contengono grandi quantità di zucchero e conservanti. Questo contribuisce direttamente all'accumulo di grasso nel fegato", spiega Cibele.
Le bevande energetiche e i cocktail dolci sono una “bomba” caloricaLa nutrizionista mette inoltre in guardia dalle bevande energetiche e dai cocktail dolci, spesso consumati durante feste ed eventi. "Queste bevande sono ricche di zuccheri e caffeina, che possono sovraccaricare il fegato. I cocktail, oltre all'alcol, sono spesso ricchi di sciroppi e dolcificanti", spiega.
L'aspetto sano può ingannareSecondo l'esperta, anche alcune bevande apparentemente innocue o addirittura salutari meritano cautela. "I tè lavorati, i succhi di frutta con additivi e persino l'acqua di cocco zuccherata possono contenere zuccheri e conservanti nascosti che influiscono negativamente sulla salute del fegato", sottolinea.

- Bevande analcoliche dietetiche e leggere
- Tè freddo industrializzato
- Frappuccini e caffè zuccherati
- Limonate commerciali
- Vini fruttati o aromatizzati
La raccomandazione della nutrizionista è di dare sempre priorità alle bevande naturali, senza zuccheri aggiunti. "Optate per acqua, tisane non zuccherate e succhi naturali senza dolcificanti. E, naturalmente, consultate un nutrizionista per una consulenza personalizzata", conclude.
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