Le Eagles contestano la nomina di Veríssimo con "quattro fatti"

La stagione non è ancora ufficialmente iniziata e le polemiche sono già in auge. E in questo caso, non c'era nemmeno bisogno di un fondamento concreto per muovere queste critiche: è bastata la nomina di Fábio Veríssimo per la finale di Supercoppa all'Estádio do Algarve tra Sporting e Benfica, giovedì alle 20:45. In un breve comunicato, contenente solo quattro punti, i Reds hanno espresso diverse preoccupazioni in merito alla decisione di nominare l'arbitro della Federcalcio di Leiria, ricordando alcune partite della scorsa stagione.
"Fatto 1: L'arbitro incaricato di dirigere la Supercoppa, Fábio Veríssimo, è arrivato quarto tra i 24 arbitri della Primeira Liga la scorsa stagione. Fatto 2: La scorsa stagione, Fábio Veríssimo è stato l'arbitro che ha arbitrato più volte lo Sporting: sei volte. I suoi errori a Famalicão e Vila das Aves, a vantaggio dello Sporting, sono diventati famosi", ha esordito la squadra del Luz in un comunicato pubblicato al media del club.
"Fatto 3: Ha arbitrato il Benfica solo due volte, e la squadra ha perso entrambe le partite in questione. Fatto 4: Fábio Veríssimo era l'arbitro del derby Sporting-Benfica del primo turno e ha ignorato un chiaro rigore su Álvaro Carreras", aggiunge lo stesso testo dei Reds, apparso 24 ore dopo l'annuncio della nomina.
Va ricordato che, dopo tutte le polemiche seguite alla finale di Coppa del Portogallo a Jamor, che hanno coinvolto anche i Lions, ovvero la mancata espulsione di Matheus Reis dopo aver calpestato la testa di Andrea Belotti (a cui sono seguite le lamentele di diversi giocatori dei Lions, con Geovany Quenda e Zeno Debast puniti con una partita per situazioni legate ai festeggiamenti per la vittoria del campionato e Matheus Reis squalificato per cinque partite, tra gli altri procedimenti ancora in corso), il Benfica è tornato su questa decisione a metà luglio, in questo caso per ripristinare le comunicazioni VAR per quella partita.
"Stadio Nazionale Jamor, 25 maggio 2025. Il Benfica stava vincendo la finale di Coppa del Portogallo per 1-0 quando, al 90° minuto, vicino alla bandierina del calcio d'angolo, sul lato destro dell'attacco delle Aquile, Belotti, sdraiato sul campo, è stato deliberatamente calpestato sulla testa da Matheus Reis dello Sporting, che avrebbe meritato un cartellino rosso diretto. In campo, la squadra arbitrale non ha emesso alcuna sanzione; alla Cidade do Futebol, il VAR ha distorto la verità sportiva nella decisione della competizione. La recente sentenza della Commissione Disciplinare della Federcalcio portoghese conferma gli errori commessi dal VAR Tiago Martins e dai suoi assistenti Vasco Santos e Sérgio Jesus nella finale di Coppa del Portogallo 2024/25, a chiaro danno del Benfica", iniziava il comunicato del 13 luglio.
"Circa un mese e mezzo dopo la partita, la trascrizione delle conversazioni (di oltre due minuti) avvenute nella sala VAR in merito al deliberato gioco di gambe di Matheus Reis su Belotti dimostra la corruzione dei fatti e della verità sportiva. Osservando l'incidente alla Cidade do Futebol, il VAR Tiago Martins inizialmente ha minimizzato l'accaduto con espressioni come 'vai avanti' e 'non è stato intenzionale', ma alla fine ha richiesto altre riprese, volendo analizzarlo da un'altra angolazione: 'Ma vai avanti, vai verso quel gol, vai avanti, mettilo lì'", ha continuato, prima di descrivere le comunicazioni avvenute fino a quando il giocatore dello Sporting ha mancato di poco un rigore.
Dopo la revisione, Tiago Martins non ha dubbi: "Questo è rosso, questo è rosso, lo fischio". Il primo assistente AVAR, Vasco Santos, concorda con la valutazione del VAR: "Per me è rosso". Il secondo assistente AVAR, Sérgio Jesus, informa che "la partita è ripresa". "Per me è rosso", ribadisce Vasco Santos. Sérgio Jesus ribatte: "Ma la partita era già ripresa, non si può intervenire". Vasco Santos ribatte: "La partita è ferma, è un comportamento violento". Tiago Martins decide che deve comunicare con Luís Godinho: "Lo fischio, metto lì il filmato, questo è un comportamento violento". "È stato prima che si fermasse, [...] esattamente, non può più farlo", riflette poi Vasco Santos. E Sérgio Jesus cerca di dissuadere il VAR: "La partita è in corso, nel frattempo è ripresa". Tiago Martins ribadisce: "È ancora un comportamento violento, la palla non c'è, è un colpo in testa". Nove secondi dopo, Tiago Martins ha rinunciato a discutere con gli AVAR e ha abbandonato l'intenzione di ammonire l'arbitro Luís Godinho per il comportamento violento di Matheus Reis: "Va bene, va bene". La partita è continuata e gli errori hanno avuto un impatto diretto sul risultato, impedendo al Benfica di vincere e privandolo di un titolo che sarebbe stato suo per merito", ha osservato.
observador