La COP30 deve coinvolgere fondi privati per finanziare la protezione dell'Amazzonia, chiedono le ONG

Il Brasile, che quest’anno ospiterà la COP30, deve rivolgersi alla filantropia e al settore privato per ottenere le risorse necessarie alla protezione dell’Amazzonia, cruciale contro il riscaldamento globale, hanno sollecitato venerdì (4) diverse ONG.
La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si terrà a Belém, Pará, dal 10 al 21 novembre, in un periodo di incertezza finanziaria dovuto ai tagli ai budget degli aiuti esteri degli Stati Uniti e di diversi paesi europei.
"Esortiamo il Brasile a coinvolgere organizzazioni filantropiche e investitori del settore privato affinché si impegnino a stanziare finanziamenti a sostegno della conservazione della natura e del bioma amazzonico", hanno affermato otto organizzazioni ambientaliste in una lettera indirizzata alla presidenza della COP.
Tra i firmatari figurano The Nature Conservancy, Conservation International, IPAM Amazônia e Rainforest Trust.
Secondo la Banca Mondiale, per proteggere l’Amazzonia servono annualmente circa 7 miliardi di dollari (37,9 miliardi di reais), ma “tra il 2013 e il 2022 sono stati mobilitati solo 5,81 miliardi di dollari (31,4 miliardi di reais)”, spiegano le organizzazioni, che chiedono la creazione di fondi “specifici” a questo scopo.
La prima COP che si terrà nella più grande foresta tropicale del pianeta rappresenta un'“opportunità storica” per la conservazione di questo bioma, “pietra angolare della stabilità climatica globale”, aggiungono.
Lo scorso anno, in occasione della COP29 in Azerbaijan, le nazioni più ricche si sono impegnate ad aumentare la spesa per l'azione contro il cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo a 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035, un importo ben lontano dall'obiettivo annuale di 1,3 trilioni di dollari stabilito dall'accordo di Parigi.
“Alcune di queste nazioni potrebbero unirsi a una coalizione di donatori [del settore privato] disposti ad annunciare il loro sostegno finanziario (…) come parte del loro contributo a questo obiettivo”, hanno suggerito le organizzazioni.
La ministra dell'Ambiente Marina Silva ha dichiarato la scorsa settimana di aspettarsi "misure concrete in materia di finanziamento" durante la COP30. Tuttavia, ha riconosciuto che la conferenza coincide con "un contesto geopolitico molto difficile", caratterizzato da guerre e aumento della spesa militare da parte dei paesi più ricchi.
Le organizzazioni propongono di "reindirizzare sussidi e incentivi perversi" dall'agroindustria alla tutela ambientale. Suggeriscono inoltre di imitare modelli come gli scambi debito-conservazione attuati in paesi come Belize, Gabon ed Ecuador.
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IstoÉ