Biblioteca nazionale dell'Aia derubata di 6 rari libri russi

La biblioteca nazionale olandese dell'Aia chiede una maggiore collaborazione tra le istituzioni che tutelano il patrimonio culturale per contrastare le minacce fisiche e online dopo il furto di sei rari libri russi da parte di ladri.
I libri furono rubati nel 2023, ma il furto non è stato reso pubblico fino ad ora a causa di un'indagine della polizia in corso.
L'Europol sospetta che la rapina sia opera di una gang georgiana attiva in tutta Europa. Finora non è stata trovata alcuna prova, ma gli esperti hanno affermato che il furto dei libri rientra nell'obiettivo della banda di rubare la letteratura russa storica e patriottica.
Ora che l'indagine è giunta a un punto morto, la direttrice della biblioteca Wilma van Wezenbeek spera che il pubblico possa dare il suo contributo. "Vogliamo indietro i libri. Forse qualcuno ha delle informazioni", disse a Trouw. La biblioteca ha pubblicato sul suo sito web la notizia del furto, con suggerimenti su come riconoscere i libri.
Tra i libri figurano edizioni dei primi anni del XIX secolo di Boris Godunov (1825) e Ruslan e Ludmila (1817-1820) di Aleksandr Pushkin. La biblioteca non ha reso noto il loro valore, ma l'Europol stima che il valore totale dei 170 libri rubati in Europa ammonti a circa 2,5 milioni di euro.
Secondo l'Europol, il modus operandi dei rapinatori variava da Paese a Paese. Spesso fotografavano le opere a “scopi di studio”, utilizzando le fotografie per rimettere a posto le copie durante la visita successiva. La KB non ha specificato in che modo i rapinatori siano riusciti a ottenere i libri, limitandosi a dire che è stato un metodo "ingegnoso".
Altri libri rubati sono finiti all'asta in Russia, ma i libri rubati dalla biblioteca dell'Aia non sono stati rintracciati.
Oltre alle minacce fisiche alla collezione, la biblioteca e altre istituzioni sono sempre più preoccupate dai tentativi di sabotaggio informatico. Ogni giorno la biblioteca viene inondata di richieste volte a raccogliere informazioni con cui gli hacker potrebbero disabilitare l'accesso alla collezione. Van Wezenbeek ha affermato che sono necessarie maggiore apertura e una migliore cooperazione tra le istituzioni che tutelano il patrimonio culturale.
"In passato, le istituzioni che tutelano il patrimonio culturale restavano in silenzio per paura di danneggiare la propria reputazione", ha affermato Van Wezenbeek, "e non si vuole attirare l'attenzione sui punti deboli della propria organizzazione".
Van Wezenbeek ha citato l'attacco informatico alla British Library nel 2023 come "l'esempio più terrificante" di ciò che potrebbe accadere se le istituzioni non unissero le forze. Quando la biblioteca si è rifiutata di pagare il riscatto richiesto dagli hacker, sono stati messi online circa 600 GB di dati, tra cui dati personali di personale e utenti.
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