Vilma Fuentes: il puritanesimo gringo

Vilma Fuentes
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La curiosa guerra che si sta svolgendo oggi tra i politici americani è un bombardamento di immagini. Che siano fotografiche o cinematografiche, coloro che bramano il potere appaiono in situazioni che li ridicolizzano o li ritraggono come criminali. In uno dei tanti sketch pubblicati online dai sostenitori di Donald Trump, Barack Obama appare come un criminale gettato a terra dalle guardie del corpo che lo trascinano in ginocchio per essere imprigionato. Il breve documentario è stato creato con l'intelligenza artificiale ed è, ovviamente, frutto di finzione. Ma la sua ampia diffusione riesce in qualche modo a offuscare la personalità di Obama, perché, sebbene pochissime persone crederebbero a simili assurdità, la potenza dell'immagine è tale da lasciare un'impronta subliminale nella mente dello spettatore.
Senza ricorrere all'intelligenza artificiale per creare immagini degradanti di Donald Trump, le foto e i filmati, reali e tutt'altro che fittizi, dell'attuale presidente degli Stati Uniti, che circolano sui media, in televisione, sulla stampa e su internet, lo ritraggono in situazioni davvero compromettenti, dipingendolo come un uomo con forti tendenze alla violenza sessuale. Lo si vede, ad esempio, mentre guarda con desiderio ragazze minorenni, in compagnia del suo amico rinnegato Epstein, con il quale scambia parole piuttosto oscene.
La circolazione di queste immagini danneggia gravemente la reputazione di Trump, che ha fatto tutto il possibile per impedirne la diffusione. Ci si potrebbe interrogare sul potere dannoso delle foto che espongono la condotta sessuale del presidente repubblicano, condotta che, in linea di principio, appartiene alla vita privata. Ma negli Stati Uniti, un politico, in particolare un presidente, un ex presidente o un candidato alla presidenza, non ha diritto alla privacy della propria vita privata. E ancor meno se il suo comportamento devia dalle regole del Puritanesimo, origine e fondamento di una società fondata da quaccheri e praticanti di altre forme di protestantesimo luterano.
Vale la pena ricordare che gli Stati Uniti sono unici in quanto sono stati una nazione fondata da immigrati, i primi dei quali furono per lo più inglesi e costituirono il flusso principale di immigrati dal XVI secolo fino al 1660.
Nel 1583, la regina Elisabetta I fu la prima monarca a decidere di colonizzare i territori americani. Non va dimenticato che il padre di Elisabetta era re Enrico VIII, che ruppe con il Vaticano e si dichiarò capo della Chiesa anglicana. Nel 1584, l'intera costa orientale a nord della Florida divenne una colonia britannica chiamata Virginia in onore della regina vergine Elisabetta Tudor.
Nel 1620, i Puritani fondarono New Plymouth. La colonizzazione inglese si espanse gradualmente verso ovest. Contemporaneamente, arrivarono nuove ondate di immigrati, tra cui schiavi neri provenienti dall'Africa, una popolazione ormai essenziale per il pluralismo razziale a cui contribuiscono ondate di gruppi eterogenei di immigrati europei, asiatici e latinoamericani.
Infine, i coloni proclamarono l'indipendenza degli Stati Uniti il 4 luglio 1776, sconvolgendo il mondo con questo culmine dello spirito illuminista. Ma il puritanesimo, parte integrante delle fondamenta della nazione, continua a regnare sullo spirito cattolico, dove l'infedeltà è un peccato che, una volta confessato, viene assolto.
Vale anche la pena ricordare che una delle leggi fondanti di questa nazione, anche in epoca coloniale, era la supremazia della razza bianca. Si arrivava persino a distinguere tra bianchi: più bianchi, meno bianchi, leggermente scuri di pelle, biondi, neri o rossi... Ma il puritanesimo continua a imporre le regole di condotta che governano tutti, e soprattutto chi detiene il potere, a cui è richiesto un comportamento esemplare. Trump può essere ammirato per la sua ricchezza, a prescindere dalle sue origini, ma non gli verrà perdonata alcuna deviazione dalla buona condotta sessuale.
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