Vogue America nella bufera: scoppia la polemica per la "modella" di Guess realizzata con l'IA

Anche la moda si apre alla rivoluzione dell'intelligenza artificiale ma non senza polemiche. Sulle pagine di Vogue America è comparsa la nuova campagna di Guess per l'estate 2025 che vede protagonista una modella bionda dai lineamenti perfetti e un fisico invidiabile. Peccato però la donna in questione non esista. Guardando bene, a margine delle foto si legge infatti la dicitura: "Prodotta da Seraphinne Vallora con l’intelligenza artificiale". Va detto che se non ci fosse la scritta sarebbe quasi impossibile distinguere l'immagine creata dall'AI con un servizio fotografico tradizionale.
Leggi anche: BYD lancia Leo: l'assistente virtuale che rivoluziona il car buyingLe fondatrici di AI Seraphinne Vallora, Valentina Gonzales e Andeea Petrescu, hanno raccontato alla BBC di essere state contattate direttamente su Instagram dal co-fondatore di Guess, Paul Marciano. "Sapevamo che avrebbe fatto parlare, perché stiamo sconvolgendo un’industria che ha sempre fatto le cose in un solo modo - scrivono sui social - Ma non si tratta di sostituire i servizi fotografici tradizionali. Offriamo alle aziende un’altra opzione per promuovere un prodotto. L’intelligenza artificiale su Vogue America? State guardando un momento storico".
Leggi anche: Regione Lombardia e l’Intelligenza Artificiale: il “futuro” al servizio dei cittadiniIn molti contestano il fatto che l'intelligenza artificiale non solo potrebbe togliere occasioni a modelle, stylist e fotografi in carne ed ossa, tanto che sui social è diventato di tendenza l'hashtag "Real is better”, ma anche che possa diffondere stereotipi di bellezza (giovane, magra, bionda, occhi chiari, etc.) che la moda fatica da anni a scrollarsi di dosso. Si rischia quindi di mandare in fumo anni di battaglie sulla body positivity.
Leggi anche: ChatGpt è vicina al sorpasso su Google: punta a diventare il servizio online più utilizzato al mondo“Esporre continuamente le persone a corpi irrealistici aumenta il rischio di sviluppare disordini legati all’alimentazione e alla percezione del proprio corpo”, ha dichiarato Vanessa Longley, amministratrice delegata dell’organizzazione Beat per i disturbi alimentari, alla BBC.
Le critiche mosse all'AI sono sicuramente legittime ma non si può fare finta che questa tecnologia non si basi su quelli che sono effettivamente i gusti del pubblico. Le stesse fondatrici di Seraphinne Vallora hanno ammesso che quando hanno cercato di proporre immagini più inclusive "il pubblico non risponde, non ottengono like".
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