Jacob Cohën punta al raddoppio della capacità produttiva. La spinta da 30 milioni garantiti Sace

Il potenziamento della logistica nel polo di Piove di Sacco (Padova); il raddoppio della capacità di produzione, rigorosamente made in Italy e localizzata principalmente in Veneto; l’espansione nei mercati internazionali. Sono questi i tre capisaldi del nuovo piano industriale, valido per il quinquennio 2025-29, presentato da Jacob Cohën Company, azienda da 80 milioni di euro di ricavi (dato 2024) proprietaria del brand di luxury denimwear fondato dalla famiglia Bardelle nel 1985. Un piano che ha avuto una spinta importante: un finanziamento da 30 milioni di euro concesso da un pool di banche guidato da UniCredit (Mandated lead arranger, banca agente e finanziatrice) con Bnl Bnp Paribas (banca finanziatrice) e garantito da Sace.
Lo sviluppo internazionale del marchio Jacob Cohën - con l’azienda che deve già l’85% dei ricavi ai mercati esteri - dovrebbe concentrarsi nei mercati statunitense ed europeo, attraverso l’apertura di boutique monobrand che ospiteranno le collezioni uomo e donna.
«Il nuovo piano industriale di Jacob Cohën Company – afferma Jennifer Tommasi Bardelle, presidente e direttrice creativa di Jacob Cohën Company - mostra tutta la solidità del brand Jacob Cohën e la continua volontà di affermarsi sempre più a livello globale, focalizzando le proprie energie sui mercati esteri e sull’ingresso diretto anche a livello retail negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, conferma l’impegno continuo a investire nella filiera produttiva di Jacob Cohën, interamente made in Italy».
«Jacob Cohën è un esempio virtuoso di impresa che unisce visione internazionale e forte radicamento nel territorio, puntando su qualità, filiera Made in Italy e crescita sostenibile. Questa operazione riflette l’impegno di Sace nell’accompagnare le imprese nei loro percorsi di sviluppo, innovazione e internazionalizzazione», ha detto Marco Martincich, regional director Sace Nord Est.
Concordi gli istituti bancari nel supportare un marchio del made in Italy con potenzialità internazionali. «Questa operazione ha per noi una grande valenza simbolica perché ribadisce il nostro supporto concreto a realtà imprenditoriali che non hanno mai smesso di investire in innovazione, sulla ricerca di nuovi sbocchi di mercato e sul proprio capitale umano, in due parole su sé stessi» ha detto Francesco Iannella, regional manager Nord Est di UniCredit. A fargli eco è stato Cosimo Lenti, direttore territoriale Nord Est Bnl Bnp Paribas: «Made in Italy e crescita internazionale sono i due driver del piano industriale di Jacob Cohen: come Bnl, siamo al fianco delle imprese ancor di più nelle fasi di sviluppo, condividendone e supportandone le progettualità, attraverso le nostre piattaforme di soluzioni globali, la consulenza dei banker sul territorio e degli specialisti del corporate banking».
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