L’uso dell’Ai danneggia lo studio, ma è anche una opportunità: lo studio di Oxford

Secondo un recente studio dell’Oxford University Press, 8 studenti su 10 utilizzano l’intelligenza artificiale per la scuola. La ricerca, condotta nel regno Unito su circa 2000 studenti tra i 13 e i 18 anni, mostra come questa tecnologia stia cambiando anche il mondo dell’educazione, evidenziando l’impatto sull’apprendimento, le nuove competenze che può favorire e i rischi.
Quasi tutti gli intervistati dichiarano che l’IA li ha aiutati a sviluppare nuove skills, come problem solving (18%), un’organizzazione dei pensieri più efficace e lo sviluppo di idee migliori (15%).
Alcuni raccontano che questa tecnologia permette di comprendere meglio problemi matematici e migliorare l’esposizione dei concetti. Uno studente di quattordici anni ha detto di riuscire a pensare in modo più veloce rispetto a prima grazie all’IA.
Ma non mancano i problemi: secondo il 61% dei partecipanti al sondaggio, l’IA ha anche avuto un impatto negativo sulle proprie abilità di studio. Per il 26% degli studenti questo strumento rende troppo facile trovare le risposte senza doversi impegnare.
Risposte che però, una volta ricevute, non vengono verificate. Meno della metà dei giovani dice di saper riconoscere le informazioni accurate tra gli output dell’IA. Quasi un terzo ritiene di non riuscire a distinguere un contenuto falso da uno vero, mentre il 21% non sa rispondere.
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