Tutto esaurito a Palazzo Roverella per ‘La serva padrona’

Rovigo, 10 giugno 2025 – Arte e musica vanno a braccetto, tutto esaurito l’altra sera nel cortile di Palazzo Roverella. È ‘La serva padrona’, intermezzo buffo musicato da Giovanni Battista Pergolesi, compositore, un genio che morì di tubercolosi a soli 26 anni, nel 1736, nel convento dei cappuccini di Pozzuoli.
A guidare l’Orchestra Città di Vicenza il M° Giuliano Fracasso, che ha saputo dare vita a un vivace scambio con i cantanti Laura De Silva, Davide Caldera e Riccardo Ambrosi.
Tra gli applausi gli attori Fiorella Tommasini, Nadia Poletti e Giacomo Mariotto; il musicista Paolo Lazzarini. La lettura scenica era di Francesco Toso. “Valorizzare luoghi simbolo della città portando spettacoli, eventi. Riuscire a portare la musica classica fuori dai luoghi e contenitori che di solito la ospitano, questo il nostro obiettivo. E ci siamo riusciti”, sono le parole di Erika De Luca, assessore alla cultura del comune di Rovigo, che ha dato il benvenuto, lo spazio gremito, in una calda sera d’estate. Impresa compiuta, alla regia Fondazione Rovigo Cultura, cruciale la collaborazione di Fondazione Cariparo (patrocinio del Comune).
Un po’ di storia. La serva padrona, su libretto di Gennaro Antonio Federico, fu rappresentata per la prima volta il 28 agosto 1733 al Teatro San Bartolomeo di Napoli, come intermezzo dell’opera seria ‘Il prigionier superbo’, di Pergolesi, destinata però a non raggiungere neppure lontanamente la fama de ‘La serva padrona’.
Tuttora la popolarità di quest’ultima rimane alta per la leggerezza della trama, semplice ma non superficiale, allegra ma anche commovente nella sua frizzante malizia. Una storia all’apparenza banale, ma che rivela profondi significati.
İl Resto Del Carlino