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Invenduti e ritiri milionari da Sotheby’s New York

Invenduti e ritiri milionari da Sotheby’s New York

Nel 2010 la ripresa del mercato dell’arte dalla crisi partì dalla vendita di una iconica scultura di Giacometti che realizzò cinque volte la cauta stima finendo ad una delle più importanti collezioniste del tempo. Per contrappasso, la conclamata crisi del mercato finanziario dell’arte di fascia alta parte dalla mancata vendita di un busto di Giacometti stimato 70 milioni di dollari la sera del 13 maggio da Sotheby’s New York. In questi 15 anni le grandi case d’asta hanno creato un sistema sempre più a misura di investitori e speculatori con l’introduzione di prodotti derivati, inflazionando le stime e spingendo ai margini i collezionisti. Ora che i tassi di interesse non sono più negativi e gli speculatori abbandonano il mercato, solo i garanti di parte terza rimangono a puntellarne la caduta, finché anche la loro liquidità finirà. Per fortuna i mercati scampati in larga misura al morbo della finanziarizzazione restano vitali, grazie ai numerosi collezionisti non miliardari, come testimoniato dai cataloghi di arte impressionista e moderna che nel corso delle giornata hanno portato 41,1 milioni di $ di realizzo da Christie’s New York, con alte percentuali di venduto.

La Bonne aventure di René Magritte aggiudicato a 3,3 milioni $ da Sotheby’s

Il lotto 17, il grande busto di Diego, fratello dello scultore Alberto Giacometti che la ha eseguito nel 1955, era chiaramente sovrastimato, e l’assenza di garanzie di terzi potrebbe essere un scelta del venditore, la Fondazione Soloviev della famiglia Solow, oppure di mancanza di opportunità. Quando era in vita, Stefan Solow era noto per rifiutare le offerte di garanzie; ma l’imposizione di una riserva molto elevata a oltre 64 milioni di $ si è rivelata eccessiva. L’importanza del lotto per l’immagine e il risultato dell’asta non ha di fatto permesso di ritirarlo come oramai accade spesso in questi casi, e il banditore ha dovuto dichiararlo invenduto. Ciò ha ulteriormente complicato la vendita degli oltre 40 lotti successivi, mentre in precedenza un mix di garanzie di parti terze e riserve ridotte aveva portato risultati tutto sommato positivi.

La Jeune fille au bouquet di Fernand Léger, aggiudicato a 3 milioni di $ da Sotheby’s

Il Giacometti non è stato un caso isolato nell’asta: dei 64 lotti in catalogo quattro opere dalle stime milionarie sono state ritirate, fra cui spicca uno studio per una composizione di Kandinsky stimato 6-8 milioni di $, e nove sono rimaste invendute, diverse con stime milionarie e grandi nomi come Matisse, Picasso, Soulages e van Rysselberghe. Potevano essere 10 gli invenduti, ma un lotto garantito dalla casa d’asta, una figura di Leger, rimasta inizialmente invenduta da una stima di 5-7 milioni di $, è stato riaperto dal banditore che lo prontamente venduto dopo un solo rilancio a 3 milioni senza le commissioni. Probabilmente la casa d’asta ha preferito limitare i danni pagando subito la differenza, pur di non trovarsi il lavoro nei depositi. Il risultato complessivo di 186 milioni di dollari non ha raggiunto ovviamente le aspettative pre-asta.

Quasi la metà dei 60 lotti rimasti erano garantiti da parti terze e diversi sembrano finiti ai garanti, fra cui i lavori milionari di Magritte ‘La Bonne aventure’ a 3,3 milioni alla stima bassa, e i trombettieri di Feininger alla stima bassa di 5 milioni di $. Un altro lavoro di Magritte ‘La traversee difficile’ giunto in asta senza garanzie con la stima di 10-15 milioni ha generato genuino interesse da diverse parti, finendo a 8,2 milioni che con le commissioni raggiungono la stima bassa di 10 milioni di $: nel mercato attuale abbassare la riserva è una strategia migliore delle garanzie. Diversa sorte per una solare veduta di Venezia di Paul Signac, salvata da un solo rilancio sotto la stima bassa ma per sempre a 8,1 milioni di $ con le commissioni. Oltre a Magritte altri due artisti hanno superato la soglia dei 10 milioni di dollari: Picasso con una figura maschile seduta del periodo più tardo, datata 1969 che si è fermata a metà della stima di 12-18 milioni a 15,1 milioni di $, sempre troppo per un dipinto decorativo di alcun interesse, e Georgia O’Keeffe con un caratteristico decorativissimo fiore rosso che ha superato la stima alta a 13 milioni di $. Fra i migliori risultati spicca un’opera di design del grande architetto Frank Lloyd Wright, una lampada del 1903-04 che raggiunge 7,5 milioni da una stima di 3-5 milioni di $.

Busto di Diego di Alberto Giacometti, invenduto

Di fatto il mercato per le opere di qualità esiste ancora, ma non ai prezzi spinti irragionevolmente nell’ultimo quinquennio. Tocca ora ai cataloghi dedicati all’arte contemporanea nelle prossime due serate newyorkesi, il 14 maggio da Christie’s e poi nuovamente da Sotheby’s il giorno successivo.

ilsole24ore

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