Il bello del cinema, in chiave pop: la rassegna che gioca col pubblico e con la nostalgia anni ’90

Milano, 31 luglio 2025 – “È il nostro dono alla città: una rassegna pensata da Cineteca, in chiave popolare, per l’estate”. Così Matteo Pavesi, direttore di Cineteca Milano, annuncia “Tutto il bello del cinema“: 25 film nel cortile delle Armi del Castello Sforzesco, a ingresso gratuito, da questa domenica al 27 agosto (prenotazione su cinetecamilano.it). In caso di pioggia ci si sposterà all’Arlecchino che non va in vacanza, come pure il Mic - Museo interattivo del cinema, che ospiterà fino a novembre (agosto incluso) La pop art animata di Bruno Bozzetto.

Primissima edizione: qual è stata la scintilla?
“Questa rassegna nasce con un’idea precisa: Cineteca offre alla città un momento di cinema libero per tutti. Invitiamo chi resta a Milano ad agosto a portarsi in uno dei posti iconici, il Castello Sforzesco, per vedere film classici e imperdibili, come Otto e mezzo e Velluto blu e film molto agili come Sapore di mare o Mamma mia!”.
Meno “di nicchia“?
“Perché dietro c’è anche questa idea: che il cinema è tante cose. È Otto e mezzo ma anche Mamma mia! ed è sempre grande cinema perché entrambi sono film che hanno una popolarità, che hanno colto un sentire popolare. I punti di partenza sono molto diversi, ma la logica è essere aperti a quello che piace. Tornerà pure Casper”.
Nostalgia degli anni Novanta?
“C’è anche spazio per quella. In fondo le rassegne estive hanno questo tratto del “rivediamoli“ per ripassare l’annata cinematografica. Nel nostro caso il periodo è molto più esteso: si ripassa una vita. E ci divertiremo a giocare col pubblico”.
Come?
“Ogni film è abbinato a un gioco. Ci sono le sezioni della città, i musical, i classici, film ghiacciati e film caldi. Ci sarà una “raccolta punti“: chi viene a tutte le proiezioni vincerà ingressi a settembre e ottobre all’Arlecchino. È un modo anche per raccontare la Cineteca: pochi sanno che custodisce l’archivio più antico d’Italia. E in fondo a Milano ci sono due cose gratuite questa estate: una è l’acqua delle fontanelle, l’altra “Tutto il bello del cinema“. E questa cosa sta creando una certa euforia”.
Primi risultati?
“Tante proiezioni già sold-out. E dobbiamo ancora cominciare”.
Vi siete divertiti anche voi a scegliere i film?
“Certo. C’è quello che ci ha fatto battere il cuore, quello che ci ha parlato in alcuni momenti della vita, offrendoci una chiave. Durante l’anno abbiamo momenti più seri e approfondimenti, ci piace ricercare opere anche molto poco popolari per farle scoprire e ci siamo ritagliati una fetta di pubblico particolare: è anche giusto che sia così, fa parte del nostro mestiere. Ma vuoi l’estate, vuoi lo spirito di questa manifestazione, intendiamo abbracciare proprio tutti”.

Sarà la “Prima“ di una serie?
“Sì. Abbiamo potuto rendere tutti gli ingressi liberi grazie agli sponsor, a Fondazione Aem e a Fondazione Bpm. E stiamo già pensando all’estate prossima: siamo partiti cheti cheti, ma 500 posti sono pochi. Punteremo in alto. Intanto ci godiamo questo mese e speriamo che le persone si divertano e vengano a trovarci durante l’anno”.
Romperete il ghiaccio con Milano calibro 9: perché?
“Perché uno dei temi che attraversano questi 25 film è la città. C’è Milano, c’è New York con Harry, ti presento Sally, c’è Tokyo con Wenders e Parigi con Amelie. E poi i milanesi vanno pazzi per il noir, dalla letteratura al cinema. Abbiamo voluto partire con qualcosa in sintonia con l’estate e con quel gusto leggermente retrò”.
Tra questi 25, i tre film del cuore di Matteo Pavesi?
“Partiamo dal fondo: chiuderemo col restauro de La febbre dell’oro di Chaplin, una delle cose più belle che si potevano fare, un’anteprima per la città dopo Il Cinema Ritrovato. Numero due: Otto e mezzo, non riesco a non amare questo film in modo esagerato. E il terzo è un capolavoro di Risi: Il sorpasso”.
Il Giorno