Antonio Canova e l’idea di bellezza. La Vestale circondata dai 12 busti

16 mag 2025

Alcuni dei preziosi busti e al centro la Vestale tornata nella Pinacoteca. di Brera
Hanno una storia intrigante i dodici busti in gesso di Antonio Canova, in mostra nello spazio d’ingresso alla Pinacoteca, finalmente ben riallestito. Appartengono oggi a Banca Ifis che li ha restaurati, ed erano custoditi nella Villa Canal alla Gherla, in provincia di Treviso. Ma nella storia c’entrano anche gli eredi della famiglia Canova che volendo dismettere il patrimonio (senza fare molta pubblicità) hanno cercato per fortuna di non "disperderlo" chiedendo volontariamente, in concordia con gli acquirenti, il vincolo alla Soprintendenza del Veneto. Così, non solo i busti non potranno varcare mai i confini nazionali ma dovranno restare "un unicum", mai divisi. E da oggi, nella sala 1, il pubblico li potrà ammirare, esposti anche con la Vestale che torna a Brera dopo oltre cent’anni, realizzata, questa sì, in marmo da Canova fra il 1818 e il 1819. "Fu commissionata da Uboldi, un banchiere milanese dell’epoca che la custodì sino al 1826 e poi decise di donarla a Brera perchè potesse costituire un esempio di bellezza ideale", racconta Chiara Rostagno, vice direttrice di Brera e responsabile del nuovo Dipartimento di scultura e arti decorative. Opera, aggiunge il direttore Angelo Crespi, "espunta dalle nostre collezioni per ragioni museografiche fin dal 1902". Depositata in GAM, è tornata a Brera, per restarci. In due dei dodici busti – Paride e Beatrice – si nota la presenza delle cosiddette répere, ovvero piccole borchie usate dagli sbozzatori dello studio di Canova come punti di trasporto dal gesso al blocco di marmo per la realizzazione della scultura. Quanto ai soggetti, s’incontrano alcuni dei maggiori capolavori di Canova, come Ebe, Tersicore, la Venere italica, l’idea personificata di Pace, oltre ai ritratti di quattro figure femminili appartenenti alla famiglia di Napoleone Bonaparte, ovvero Paolina Borghese, Carolina Murat, Elisa Baciocchi Bonaparte e Letizia Ramolino Bonaparte.
A bellezza si aggiunge bellezza con i dipinti della collezione di Giovanni Battista Sommariva, politico e collezionista d’arte, piccoli e preziosi smalti della sua Pinacoteca viaggiante allestiti sulla parete destra del lungo cannocchiale, in una prosecuzione ideale con l’asse visivo del Napoleone come Marte pacificatore dell’artista neoclassico, calco in gesso della scultura in bronzo posta nel primo cortile dell’Accademia di Brera. "Con questa iniziativa, proseguiamo il nostro sostegno alla Pinacoteca iniziato con la sottoscrizione del “Patto per Brera", sottolinea Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis. Ora, il sogno, è quello di fare viaggiare nel mondo questi busti, simboli di "un ideale di bellezza e di etica".
Il Giorno