Ambiente. Un rapporto allarmante elenca i pericoli per le api

In occasione della Giornata mondiale delle api, il 20 maggio, un rapporto rivela che minacce senza precedenti stanno gravando sugli impollinatori essenziali per la nostra sopravvivenza. Zone di guerra, microplastiche e inquinamento luminoso sono tra i 12 pericoli emergenti identificati dall'organizzazione Bee:wild.
Se le api dovessero scomparire, a molti di noi mancherebbe il miele. Ma il problema va ben oltre. Quasi il 90% delle piante da fiore del mondo dipende, almeno in parte, dall'impollinazione da parte di insetti che trasportano il polline dagli stami (organi maschili) agli stigmi (organi femminili) dei fiori. Circa il 35% di ciò che mangiamo è legato al lavoro delle api. L'impollinazione favorisce la produzione di semi o frutti. Risultato: gli equilibri alimentari verrebbero profondamente modificati con frutta e verdura più rare.
Ma un rapporto della ONG Bee:wild ha individuato diverse minacce emergenti che potrebbero accelerare la scomparsa degli impollinatori nei prossimi 5-15 anni. Quali sono queste minacce?
- I conflitti armati, come quello in Ucraina, riducono la diversità delle colture, privando gli impollinatori di cibo vario per tutta la stagione;
- Le microplastiche contaminano gli alveari europei: i test condotti su 315 colonie di api hanno rivelato la presenza di materiali sintetici nella maggior parte di essi;
- l'inquinamento luminoso notturno riduce del 62% le visite ai fiori da parte degli impollinatori notturni, interrompendo il ruolo cruciale delle falene;
- L'inquinamento da antibiotici contamina potenzialmente gli alveari e il miele e influisce sul comportamento degli impollinatori, riducendo la loro ricerca di cibo e le visite ai fiori;
- inquinamento atmosferico che ne compromette la sopravvivenza, la riproduzione e la crescita;
- gli incendi, sempre più frequenti e distruttivi, distruggono gli habitat.
"Individuare nuove minacce e trovare il modo di proteggere gli impollinatori il prima possibile è essenziale per prevenire ulteriori gravi declini", avverte il professor Simon Potts dell'Università di Reading, autore principale del rapporto. Intervenendo tempestivamente, possiamo ridurre i danni e aiutare gli impollinatori a continuare il loro importante lavoro nella natura e nella produzione alimentare. Sono essenziali per i nostri sistemi alimentari e la nostra sicurezza economica. »
Gli autori indicano quindi soluzioni che potrebbero contribuire a proteggere le api, come l'emanazione di leggi più severe che limitino l'inquinamento da antibiotici, l'incoraggiamento alla transizione verso i veicoli elettrici, la creazione di habitat ricchi di fiori o lo sviluppo di trattamenti a base di RNA che colpiscano i parassiti senza danneggiare gli insetti utili.
Le Progres