Quale futuro per gli eventi aziendali nel mondo digitale? Secondo uno studio la chiave è generare emozioni

Dopo il Covid, il mondo degli affari è cambiato. La realtà virtuale è diventata una realtà sempre più diffusa nelle aziende, il che, secondo gli esperti, ha avuto un impatto sulla capacità di interazione dei dipendenti, molti dei quali non interagiscono più oltre gli schermi.
In questo contesto, una delle sfide per il settore dell'ospitalità è stata trovare un modo per coinvolgere nuovamente i propri clienti aziendali, che sono sempre più digitali nelle loro operazioni ma che tradizionalmente organizzano eventi di formazione o di team building.

Il ruolo dell'oratore cambia: non è più solo un esperto, ma un narratore emotivo. Foto: Vanexa Romero/El Tiempo
Ma un nuovo studio della multinazionale alberghiera Marriott Bonvoy sembra contenere la chiave per vincere questa sfida. La ricerca globale, sviluppata da Marriott in collaborazione con la società americana StoryLab Craft, propone un cambiamento radicale nel modo in cui progettiamo congressi, convention e meeting aziendali.
La ricerca, applicata anche in America Latina e in particolare in Colombia, suggerisce che il successo di un evento dipenderà dal "ritorno emotivo" che riuscirà a generare. Hernán del Río, responsabile vendite globali per Argentina, Cile e Colombia presso Marriott International, riassume il tutto in questo modo: "Vogliamo che le persone riescano a entrare in contatto emotivo con se stesse, con la loro azienda e con i loro colleghi durante questo percorso, oltre ad apprendere e aggiornarsi".
Lo studio sottolinea che una delle principali sfide poste dalla pandemia non è stata solo l'interruzione degli eventi in presenza, ma anche la perdita di connessioni reali tra i dipendenti. Sebbene il formato ibrido degli eventi sia destinato a durare, la chiave, secondo del Río, è creare esperienze memorabili, significative e umane.

Lo studio globale è stato sviluppato da Marriott e StoryLab Craft. Foto: Marriott
"Quello che cerchiamo non è semplicemente riempire un programma di conferenze, ma piuttosto garantire che i partecipanti portino con sé qualcosa di emotivamente prezioso in quelle 8, 20 o 48 ore", sottolinea il leader regionale.
Questa visione ha anche una spiegazione fondamentale: il cambiamento generazionale negli ambienti di lavoro ha trasformato le aspettative delle persone. Le nuove generazioni apprezzano la flessibilità, ma hanno anche bisogno di spazi che rafforzino l'identità e la cultura organizzativa.
"Durante la loro vita normale, le persone sono connesse da casa, iperconnesse ma isolate. L'evento diventa il luogo in cui possono riconnettersi a livello umano", spiega il dirigente.

Hernán del Río, Global Sales Manager di Marriott per Argentina, Cile e Colombia. Foto: Hernán del Río
Inoltre, il rapporto evidenzia un cambiamento significativo nel ruolo dell'oratore. Non basta più essere esperti in materia; Ora ci si aspetta anche che sia un narratore emotivo, che sappia chi c'è dall'altra parte del palco.
"Oggi, una conferenza non deve solo conoscere l'argomento, ma deve anche creare un legame. La grande lezione di queste due giornate è che i migliori relatori sono quelli che conoscono veramente il loro pubblico", afferma del Río.
La piattaforma Marriott Bonvoy Events, dove sono disponibili lo studio e i suoi risultati, è stata lanciata ufficialmente la scorsa settimana. Secondo del Río, qualsiasi organizzatore di eventi può accedere allo studio senza restrizioni.
"Questo toolkit è aperto. Nessun login o password. Vogliamo aiutare il mercato a evolversi perché sappiamo che c'è un ritorno tangibile per tutti: aziende, organizzatori e hotel", conclude.
Giornalista ambientale e sanitario
eltiempo