Tatuatori: i nuovi alleati per la diagnosi precoce del tumore della pelle

Esistono malattie che non possono essere prevenute. Altre, come il melanoma cutaneo – una delle forme più aggressive di tumore della pelle – sono direttamente correlate a determinate abitudini e, inoltre, presentano spesso segnali d'allarme che consentono di intervenire tempestivamente. Il problema è che non sempre vengono individuate.
In Colombia, ogni anno vengono segnalati più di 1.700 nuovi casi di melanoma, che causa il decesso di oltre 460 persone. È un tumore che, se diagnosticato precocemente, ha un tasso di sopravvivenza superiore al 95%.
Ma se progredisce senza essere diagnosticato, può raggiungere il cervello, i polmoni o il fegato. La differenza tra un neo e una metastasi può risiedere negli occhi della persona che lo vede per prima.
In questo senso, i tatuatori hanno iniziato a ricoprire un ruolo importante nel percorso di diagnosi precoce del melanoma.
Quando una persona torna ripetutamente nello stesso studio, il tatuatore impara a conoscere la sua pelle in dettaglio. E quando la pelle cambia – quando compare un nuovo neo, una macchia irregolare o una ferita che non guarisce – il tatuatore può accorgersene prima di chiunque altro.
Con questo in mente, l'azienda biofarmaceutica Bristol Myers Squibb (BMS) Colombia, insieme al Centro di ricerca e trattamento del cancro Luis Carlos Sarmiento Angulo (CTIC), alla Fondazione colombiana per il cancro della pelle (FCPC), alla Clinica Aurora e all'ISDIN Colombia, hanno lanciato la campagna "Busca el Punto".
L'obiettivo è quello di educare le persone sui primi segnali del melanoma e di promuovere i tatuatori come alleati nella prevenzione.
María Soledad Aluma, dermatologa, chirurgo Mohs e direttrice della Fondazione Colombiana per il Cancro alla Pelle, spiega che "se si sospetta un melanoma, la cosa più importante è dire al cliente del tatuaggio di consultare un professionista. Questa è la priorità".

La raccomandazione medica è semplice: non tatuare su un neo sospetto. Foto: Per gentile concessione di BMS
Sebbene non vi siano prove conclusive che i tatuaggi aumentino il rischio di melanoma, è stato documentato che le lesioni localizzate nelle aree tatuate tendono a essere diagnosticate più tardi.
Gli inchiostri possono causare infiammazione, mascherare i primi segni di una neoplasia o interferire con esami come la risonanza magnetica nei casi avanzati. Pertanto, la raccomandazione medica è semplice: non tatuare su un neo sospetto.
La campagna avrà inizio con sessioni informative per i tatuatori in diverse città, durante le quali verrà insegnato loro a riconoscere i segnali di allarme del melanoma secondo la regola ABCDE: A (asimmetria), B (bordi irregolari), C (colore non uniforme), D (diametro superiore a 6 mm) ed E (evoluzione).
L'idea non è che i tatuatori facciano diagnosi, ma piuttosto che sappiano quando dire: "È meglio che questo venga visto da un medico".
Il Dott. Santiago Andrés Ariza Gómez, dermato-oncologo presso il CTIC (Centro di Oncologia Clinica), ha chiarito che il ruolo dei tatuatori non è quello di sostituire gli specialisti, ma piuttosto quello di aiutare i pazienti ad accedere tempestivamente al trattamento: "La prognosi del melanoma dipende dalla diagnosi precoce. E il tatuatore, grazie alla sua competenza, può essere colui che se ne accorge prima di chiunque altro".

I tatuatori possono essere ottimi alleati nell'informare i clienti di eventuali anomalie cutanee. Foto: Per gentile concessione di BMS
L'iniziativa rafforzerà anche i messaggi basilari ma urgenti: usare la protezione solare, evitare i lettini abbronzanti, monitorare i cambiamenti della pelle ed evitare di farsi tatuaggi sui nei.
Gli studi di tatuaggi partecipanti condivideranno le informazioni sui loro social media e con i loro clienti. Invece di nascondere una macchia con l'inchiostro, il messaggio è chiaro: se qualcosa non va, è necessario un controllo.
Il melanoma non ti avverte con il dolore. Lo fa con la forma e il colore. Coprirlo significa correre un rischio inutile. E individuarlo precocemente può salvare una vita. Il resto, come un tatuaggio, può aspettare.
JUAN JOSE RIOS ARBELAEZ - EDITORIALE ADN.
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