L'UB svilupperà una tecnologia per misurare lo stress e lo stato emotivo nelle persone con disabilità
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Patologie come la paralisi cerebrale, la sclerosi multipla, l'ictus o l'Alzheimer, tra le altre, ostacolano la capacità di esprimere emozioni o situazioni stressanti, qualcosa di fondamentale nella nostra vita quotidiana. Un team dell'Università di Barcellona (UB) partecipa a un ambizioso consorzio pubblico-privato per sviluppare uno strumento innovativo che, basandosi su marcatori biometrici, sia in grado di diagnosticare lo stato emotivo e lo stress dell'utente e di trasmettere queste informazioni in modo semplice ed efficiente all'ambiente circostante.
"Questo progresso contribuirà in modo significativo a superare le barriere comunicative per le persone con disabilità, portando a miglioramenti sostanziali nella qualità della vita sia degli utenti che delle loro famiglie e assistenti", afferma Jordi Colomer, professore del Dipartimento di Ingegneria elettronica e biomedica della Facoltà di Fisica dell'UB, che insieme al professor Manel Puig e al ricercatore Pere Maribel, entrambi dello stesso dipartimento, formano il team UB coinvolto nel progetto. Il consorzio, coordinato dall'azienda 3DThinks, comprende anche ricercatori dell'Università Politecnica della Catalogna (UPC).
Biomarcatori dello stato emotivo
La tecnologia sarà composta da sensori minimamente invasivi che analizzeranno costantemente diversi biomarcatori chimici secreti dal corpo umano, coinvolti in situazioni di stress o di intensità emotiva.
In questo modo, il dispositivo trasmetterà in modalità wireless le informazioni raccolte a una piattaforma di raccolta e analisi dati che diagnosticherà automaticamente le condizioni delle persone che non sono in grado di comunicarle in modo convenzionale. “L’obiettivo è facilitare la misurazione e la gestione dei dati in ambienti medici, centri di ricerca e fondazioni, consentendo una valutazione precisa del benessere emotivo degli utenti, benefici che in futuro potranno essere estesi alla popolazione con problemi depressivi o mentali, offrendo opzioni di assistenza a distanza e monitoraggio a distanza dei biomarcatori emotivi”, sottolineano.
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L'obiettivo è sviluppare un prodotto che sia più economico rispetto ai dispositivi elettronici oggi esistenti.
ImmagazzinaggioIn questo senso, il sistema potrebbe rivelarsi molto utile anche per i pazienti affetti da patologie che richiedono un monitoraggio continuo dei livelli di alcuni dei biomarcatori che saranno analizzati nel progetto. "Questo approccio globale mira a migliorare la qualità della vita e l'assistenza emotiva di un'ampia gamma di utenti in varie situazioni cliniche e sociali", hanno aggiunto i ricercatori.
Una soluzione accessibile
Attualmente sono disponibili sul mercato alcuni prodotti studiati appositamente per misurare l'umore o lo stress dei propri utilizzatori. Tuttavia, secondo i ricercatori, queste soluzioni si concentrano “principalmente sulla popolazione generale e non sono stati condotti studi specifici per misurare i biomarcatori nelle persone con difficoltà di comunicazione”.
Inoltre, l'obiettivo è quello di sviluppare un prodotto che sia più conveniente rispetto ai dispositivi elettronici attualmente esistenti, che funzionano solo su piattaforme costose e difficilmente accessibili. "Questo fatto non consente alle fondazioni o alle persone con risorse limitate di accedervi e, se sono sovvenzionati dalla Previdenza Sociale, i loro costi sono troppo elevati. "L'intenzione dell'azienda in futuro è quella di sviluppare un dispositivo che funzioni su piattaforme più accessibili e su dispositivi più convenienti", sottolineano i ricercatori.
Questo approccio globale mira a migliorare la qualità della vita e l'assistenza emotiva di un'ampia gamma di utenti in diverse situazioni cliniche e sociali. Professore Manel Puig
Un prototipo per completare il progetto
L'obiettivo del consorzio è di realizzare un prototipo funzionante al termine del progetto triennale. A tal fine, i ricercatori dell'UB, che fanno parte del Discrete-2-Integrated Systems Laboratory (D2In) e del Mixed Signal Research Group, contribuiranno con le loro conoscenze in campo elettronico allo sviluppo di sistemi di controllo e lettura per sensori chimici, nonché all'invio dei dati risultanti alla piattaforma di calcolo.
Il coordinatore del consorzio, 3DThinks, un'azienda con esperienza nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per aiutare le persone con disabilità a migliorare la loro qualità di vita, sarà responsabile dello sviluppo della piattaforma dati e del software. Infine, i ricercatori dell'UPC, attraverso il CATMech Advanced Mechanics Technologies Research Group, saranno principalmente responsabili dello sviluppo di sensori e dispositivi per la raccolta di biomarcatori.
Il progetto triennale, con riferimento SCPP2300C010707XV0i, mira a sviluppare una tecnologia non invasiva e non distruttiva per misurare lo stress e lo stato emotivo nelle persone con difficoltà di comunicazione (EmotionalSigns). Per questo motivo, l'Università di Barcellona ha ottenuto, nell'ambito della linea di progetti di collaborazione pubblico-privato, un bando 2023 finanziato dal Ministero della Scienza, dell'Innovazione e dell'Università, dall'Agenzia Statale per la Ricerca e da FEDER.
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