L'Europa mette in guardia dall'alto impatto dell'epatite e la Spagna avanza verso l'eliminazione dell'epatite C.

In occasione della Giornata Mondiale dell'Epatite Virale, il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) avverte che circa cinque milioni di persone nell'Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo (UE/SEE) convivono con l'epatite cronica B o C, la maggior parte delle quali inconsapevolmente. Queste infezioni causano circa 50.000 decessi all'anno nella regione e un aumento costante dei casi di tumore al fegato associato.
Secondo l'ECDC, il 65% dei pazienti affetti da epatite B e il 62% di quelli infetti da epatite C non ricevono una diagnosi, il che impedisce loro di accedere a trattamenti efficaci che prevengano la progressione della malattia.
L'organizzazione europea sollecita il rafforzamento della vaccinazione, il miglioramento dell'accesso ai test di diagnosi precoce e la garanzia dell'assistenza ai gruppi più vulnerabili, con l'obiettivo di raggiungere gli obiettivi dell'OMS di eliminare l'epatite virale come minaccia per la salute pubblica entro il 2030.
In Spagna, l' Associazione Spagnola per lo Studio del Fegato (AEEH) celebra i progressi verso l'eliminazione dell'epatite C grazie all'implementazione del Decalogo delle Buone Pratiche per l'Eliminazione dell'Epatite C , già implementato in 43 ospedali in tutto il paese. Questo programma, approvato da diverse società scientifiche e in collaborazione con AbbVie, stabilisce misure per garantire una diagnosi rapida, un trattamento senza ritardi e l'identificazione dei pazienti che non hanno ancora ricevuto la terapia, rafforzando la cosiddetta "microeliminazione".
La Spagna è al primo posto al mondo per numero di pazienti trattati per milione di abitanti e le mancano meno di 50.000 casi per raggiungere l'epatite C, avendo curato e guarito più di 172.000 persone nell'ultimo decennio.
Tuttavia, l'AEEH ci ricorda che l'epatite virale B, C e D continua a rappresentare una sfida per la salute a causa della scarsa consapevolezza sociale, della diagnosi tardiva e degli ostacoli all'accesso alle cure per alcuni gruppi vulnerabili.
Per questo motivo, la società scientifica chiede un rafforzamento del Piano nazionale per la salute del fegato: Sfida 2032 , che preveda misure di screening universale, integrazione sanitaria e campagne educative, con l'obiettivo di eliminare tutte le epatiti virali entro il 2030.
abc